Marzo 1987, le proteste alla centrale Enel

 Nei primi mesi del 1988, appena dopo il refendum che ha bocciato il nucleare in Italia, la centrale Enel di Montalto di Castro balza alle cronache per le proteste degli operai, circa seimila, che manifestano a garanzia del loro posto di lavoro. E non sono mancati momenti di tensione e cariche della polizia.

 Forze di polizia e manifestanti faccia a faccia davanti ai cancelli della centrale.

 I lavori all'interno della centrale che sarebbe dovuta diventare nucleare.

 Cresce la tensione, carabinieri presidiano l'ingresso della centrale.

 I sindacati, prima prudenti, scendono al fianco degli operai chiedendo la riconversione e la garanzia del posto di lavoro.

Esplode la protesta. Aurelia bloccata, per ore l'Italia spezzata in due.

 Manifestanti bollano la statale all'altezza dello svincolo per la centrale.

 Picchetti degli operai: "Da qui non si passa".


I sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil si confrontano con i manifestanti.

 Anche l'allora senatore Roberto Meraviglia incontra gli operai in rivolta.

 Sindacalisti tra i manifestanti.

 Bloccata la strada che porta alla centrale Enel.

Gemini Ciancolini, della Cgil.

Blocco della statale Aurelia. La protesta dei lavoratori si ripeterà più volte.

 Lavoratori all'ingresso della centrale.


La protesta dei lavoratori della centrale di Montalto si sposta anche alla stazione ferroviaria di Orte. Bloccata la circolazione dei treni.

 Gli operai manifestano a Orte e bloccano il transito dei treni.

 


 La protesta prosegue per mesi. Alla centrale di Montalto c'è chi s'incatena per non perdere ilposto di lavoro.





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