“Meno di quaranta – fotografie di Gianni Tassi dal 1975 al 2011”. Meno di quaranta perché tanti sono gli anni del periodo preso in considerazione, meno di quaranta perché sono 37 le immagini che propongo. Dal bianco e nero con la presunzione delle prime ispirazioni artistiche di un ventenne alle prese con la fotografia fino ai cortei e alle manifestazioni politiche di quegli anni. Per passare poi alle immagini di cronaca realizzate in luoghi dove la guerra ha colpito soprattutto donne, vecchi e bambini. Dai campi profughi della Croazia dove ho ripreso il dolore e la paura delle vittime del conflitto serbo-bosniaco agli ospedali pediatrici in Iraq dove migliaia di bambini sono morti (e tuttora muoiono) per colpa delle malattie provocate dalle bombe all’uranio impoverito.
A Nablus, campo profughi palestinese, dove la gente vive prigioniera con la persistente paura dei raid israeliani. Per poi raccontare gli sguardi delle madri e dei loro figli ad Ambanja, in Madagascar. Qui si muore non solo di malaria ma anche per un semplice raffreddore e ad aiutare quella povera gente che vive con meno di un euro al giorno c’è l’opera di padre Stefano Scaringella, frate cappuccino che con le proprie mani ha costruito un ospedale e una scuola per infermieri.
Meno di quaranta immagini che non hanno certo la presunzione di essere opere d’arte bensì semplici tappe di un percorso di vita dove la passione per la fotografia mi ha portato a guardare il mondo con occhi e cuore più attenti. Una mostra che vuole essere solo confronto con chi condivide la stessa passione e lo stesso impegno. Per crescere grazie al mezzo espressivo con quel click che tante volte ferma emozioni ma regala anche speranze.
Paul (mercoledì, 20 gennaio 2021 04:19)
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